(Un approccio inclusivo e senza stereotipi comprende anche il linguaggio e le parole, che hanno un genere: maschile per i maschi e femminile per le femmine. Ogni volta che parlo di persone dovrei scrivere “bambini e bambine”, “neonato e neonata” ecc.; per dare fluidità al testo ho scelto di mantenere un linguaggio inclusivo alternando il solo maschile e il solo femminile.)
Dormire è l’attività principale dei piccolissimi, occupa la maggior parte del loro tempo. I neonati non sempre sono in grado di svegliarsi, spostarsi o in generale proteggersi da un pericolo (la tosse per esempio è un riflesso protettivo: evita che un corpo estraneo entri nelle vie respiratorie; tossendo, il neonato si sveglia). Per questo è importante predisporre per loro un ambiente adatto e sicuro.
Esiste un evento noto come SUID (Sudden Unexpected Infant Death), da noi conosciuto anche come morte in culla o morte bianca: è il decesso improvviso e inaspettato di un bambino sotto l’anno di vita, apparentemente sano. In Italia l’incidenza è di 1 neonato su 2000; la SUID insorge durante il sonno causata da soffocamento, asfissia, trauma, ingestione o infezioni. Talvolta le cause restano inspiegate e si parla di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), la cui diagnosi viene quindi posta per esclusione. La comunità scientifica internazionale spiega la SUID come combinazione di tre elementi di rischio:
- vulnerabilità di base, individuale
- periodo critico di maggior fragilità
- fattori esterni.
I fattori di rischio esterni (3) combinati, nel periodo più critico (2-4 mesi) (2), con le caratteristiche individuali (1) possono portare alla morte improvvisa.
La nostra possibilità di azione è limitata ai soli fattori di rischio esterni: eliminando o riducendo, soprattutto nel periodo critico, i potenziali responsabili di soffocamento, asfissia ecc…possiamo ridurre il rischio di SUID. Il verbo “potere” è d’obbligo perché, non conoscendo esattamente cause e meccanismi, non siamo in grado di prevenire tutte le SUID; tuttavia agire concretamente per ridurre il rischio è una risorsa importantissima: basti pensare che da quando sono partite le campagne internazionali “back to sleep” (1994) per promuovere la nanna a pancia in su, i casi di SUID si sono ridotti del 50%. Da qui nascono le raccomandazioni, da considerarsi non tanto come indicazioni assolute, quanto piuttosto come criteri guida nelle nostre scelte, e buone pratiche da promuovere.
Le raccomandazioni (fino al 1° anno di vita)
- Mettilo a dormire a pancia in su, ogni volta che dorme.
- Perché? Il sonno è più leggero e le vie aeree, con cui il neonato respira, restano libere. In caso di rigurgito o vomito, nella posizione a pancia in su è più difficile che il cibo passi in trachea rispetto alla posizione prona.
Immagine 1. Trachea ed esofago nelle posizioni supina e prona. Anche i nati prematuri andrebbero messi a dormire a pancia in su il prima possibile, almeno da quando raggiungono le 32 settimane di vita corretta. Verso i 4-6 mesi, i piccoli imparano a girarsi e rotolare; se il tuo piccolo rotola sul fianco e sulla pancia ma da lì non riesce a tornare sulla schiena, è bene che lo aiuti tu a girarsi.
- Perché? Il sonno è più leggero e le vie aeree, con cui il neonato respira, restano libere. In caso di rigurgito o vomito, nella posizione a pancia in su è più difficile che il cibo passi in trachea rispetto alla posizione prona.
- Utilizza lettino, materasso e lenzuolino adatti.
- Perché? I materassi per neonate sono più rigidi e mantengono la forma originaria; sostegni troppo morbidi o lenzuola allentate possono formare delle tasche o affossamenti che ostruirebbero le vie aeree. E’ importante che tutti gli strumenti che usi per la piccola siano certificati e sicuri; è bene che il materasso sia delle giuste dimensioni, così che non ci siano spazi vuoti tra lo stesso e le sbarre. Le spondine ribaltabili non andrebbero usate e nemmeno lettini ritirati dal commercio (controlla bene se acquisti un lettino usato) o quelli danneggiati e successivamente riparati (potrebbero avere ancora parti mancanti o non correttamente riparate). Se la bimba si addormenta su passeggini, seggiolini, o altri dispositivi per il trasporto, è bene spostarla nel lettino non appena è possibile farlo in sicurezza.
- Allattala al seno se possibile.
- Mettila dormire nella stanza con te, ma nel suo lettino.
- Perché? Averla vicino al tuo letto ti permette di vederla e raggiungerla facilmente. Non ci sono evidenze riguardanti i dispositivi che renderebbero sicura la nanna nel letto condiviso (traversine per co-sleeping ecc…); tuttavia in alcune condizioni la condivisione del letto aumenta sostanzialmente il rischio di SUID: meno di 4 mesi di vita, o nascita prematura e/o sottopeso; adulto che fuma (anche non nel letto) o ha assunto alcool, droghe o farmaci che alterano lo stato di coscienza e reattività; superficie morbida (poltrone, divani ecc…) o con coperte, cuscini o altri oggetti morbidi; letto condiviso per i gemelli.
- Togli paracolpi, piumini, trapunte, giocattoli e altri oggetti.
- Perché? Questi oggetti rischiano di ostruire le vie aeree se il piccolo rotola o si muove durante il sonno. Se vuoi coprirlo, i sacchi-nanna sono preferibili; in alternativa è bene posizionare il bambino fino ai piedi del letto, usare una copertina sottile e rimboccarla bene sotto il materasso; in questo modo se il piccolo si muove non rischia di scivolare con la testa sotto la coperta. I paracolpi sono stati pensati per evitare che il piccolo si faccia male rimanendo incastrato con la testa tra le sbarre; ad oggi, la distanza tra le sbarre è per legge tra 4,5 cm e 6 cm, circa il diametro di una lattina. Di fatto non esiste più il rischio di “intrappolamento” e nemmeno quindi la necessità di usare i paracolpi che, al contrario, potrebbero favorire il soffocamento; pertanto non sono raccomandati per i neonati.
- Valuta se offrirle il ciuccio per la nanna.
- Perché? Il ciuccio ha effetti protettivi per la SUID (vedi l’articolo Ciuccio: usarlo in modo appropriato e sicuro.) Se la piccola lo perde non va reintrodotto; se lo rifiuta non va forzata.
- Evita di esporla al fumo, in gravidanza e dopo la nascita.
- Evita l’uso di alcool o droghe durante la gravidanza e dopo la nascita.
- Evita di tenerla troppo al caldo; 18-20° in camera sono l’ideale. Se è troppo caldo le bambine dormono più profondamente e fanno più fatica a svegliarsi. Vestila con uno strato in più rispetto a quello con cui ci sentiamo bene noi e non coprirle la testa (una cuffietta è raccomandata nei primissimi giorni per evitare che la piccola disperda calore nella fase di adattamento alla vita extra-uterina; nei giorni successivi impara a regolare la sua temperatura e la cuffietta non è più necessaria). Se hai il dubbio che sia troppo coperta, verifica se suda o ha il torace caldo al tatto.
- Il bimbo andrebbe vaccinato, in linea con le indicazioni nazionali; i vaccini possono avere effetti protettivi verso la SUID.
- Non esistono evidenze scientifiche sull’efficacia di monitor cardio-respiratori, prodotti venduti come “protettivi per la SIDS” o “anti-SIDS” e fasciature come strategie per ridurre la SUID; se decidi di fasciarlo, ricorda che quando inizia a girarsi è il momento per interrompere la pratica della fasciatura durante la nanna.
- La posizione prona (“tummy time”, l’ora della pancia) è consigliata solo quando il piccolo è sveglio, vigile e sotto sorveglianza di un adulto, fino a quando non impara a girarsi e rigirarsi da solo; se lo tieni in questa posizione per un po’ di tempo tutti i giorni lo aiuti ad allenare la muscolatura della spalla e del collo, importante per lo sviluppo motorio successivo. Puoi provare a sollevarlo e metterlo sui gomiti, sdraiato sulla tua pancia in modo che veda il tuo viso, oppure circondato da giochini; trova il momento (o i momenti) migliore per voi, per esempio dopo un pisolino o dopo il cambio.
In generale è un bene se il sonno del neonato è leggero: se si sveglia facilmente significa che riesce ad auto-proteggersi quando qualcosa non va e questo è un meccanismo fisiologico protettivo, fondamentale per un sonno sicuro.
Queste raccomandazioni nascono da ciò che si sa al momento; valuta le tue scelte insieme alla famiglia e consultando il pediatra in caso di dubbio.